"Ogni Mai Più" - racconta Brenneke - è stato scritto in un’epoca, la nostra, in cui è in atto un moto di svalutazione di tante cose. Delle promesse, delle informazioni, degli obbiettivi, delle capacità, dei percorsi, delle esperienze, delle emozioni, delle relazioni. Mentre vediamo il nostro universo ripiegato nella svalutazione di tutto ciò che ce lo rende famigliare, senza rendercene conto anche noi ci svalutiamo, somigliando sempre più a fantasmi. Ci trasformiamo in individui senza più convinzioni, solo ricordi. In questa naturale evoluzione della società dei consumi, i veri consumati siamo noi”.
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