Damon Arabsolgar è un poeta, compositore e performer. Ha cominciato a scrivere e registrare canzoni da piccolo e non ha mai smesso, spinto dalla necessità di rimanere da solo con il suo pianoforte per dar voce, in maniera puramente istintiva, alla sua parte più vulnerabile e sincera. Parallelamente alla sua intensa attività live con il duo Mombao, negli ultimi sei anni ha segretamente lavorato alla scrittura del suo progetto solista, in cui Damon torna alla sua natura più intima e cantautorale usando il suo nome di battesimo. Pubblica due brani, "Erbivoro" e "Nitida", anticipatori del primo album da solista "Whale Fall".
Le sue canzoni sono oceaniche e siderali, parlano di amore e separazione e nascono come gesti quasi involontari. Le sue influenze spaziano da Patrick Watson a Luigi Tenco, da Laszlo de Simone ai Radiohead, da Arvo Pärt ai Big Thief, passando per Nils Frahm, Nick Cave, Sparklehorse e i The Microphones. Il materiale era pensato inizialmente per voce e pianoforte e successivamente ampliato insieme al produttore Giacomo Carlone, introducendo sintetizzatori modulari, batterie, chitarre e arrangiamenti per archi di musica contemporanea scritti dal compositore Vincenzo Parisi (1° Premio al Concorso di Composizione del Conservatorio Verdi di Milano, il 1° Premio al Concorso Internazionale di Composizione Jorge Peixinho in Portogallo) e suonati dal Trio Cavalazzi (Elisa Toffoli, Dardust).
Artista multidisciplinare, con i suoi progetti paralleli ha rilasciato tre LP e quattro EP, suonando in tutta Italia, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Marocco e Russia e calcando alcuni dei più importanti palchi nazionali (Carroponte, BASE, Magnolia, Jazzmi, TPO) e internazionali (Kino Siska, MENT Festival).
il primo disco solista di Damon Arabsolgar “Whale Fall” si posiziona in un punto imprecisato fra il pop e la musica sperimentale. L'album nasce nel 2016, durante un’estate in solitudine, con l’idea di provare a far convergere il processo di scrittura con quello di produzione e registrazione per poi evolversi, aprirsi all’altro e maturare completamente solamente nel 2024. Le canzoni sono oceaniche e siderali eppure estremamente intime e sono pensate per essere ascoltate al buio, sdraiati con gli occhi chiusi, per portare lontano, in luogo ancora sconosciuto. Le canzoni contenute nel disco nascono come gesti quasi involontari, un’emersione inconsapevole di immagini che, il più delle volte, sfugge alla comprensione immediata.
Damon afferma che, dopo aver scritto una canzone nuova, si ritrova stremato e felicissimo, con un senso di gratitudine per l’universo mondo che lo accompagna per giorni, mentre continua a cantare ininterrottamente quella nuova figlia appena nata e che parla già, dicendogli qualcosa che non capisce e che fa paura. Il timore nasce perchè le canzoni sono come veggenti, predicono il futuro e danno voce a parti di sé così profonde che a volte si ha paura ad accettarle, riconoscendole solamente anni dopo.
L’album, anticipato da tre singoli e un libro di poesie ("Geologia delle iridi"), verrà portato dal vivo in trio, insieme a Giacomo Carlone e Elazar.
Il disco è prodotto da Giacomo Carlone e Damon Arabsolgar, è metà in italiano e metà in inglese ed è un break-up album di canzoni basate principalmente su voce e pianoforte o chitarra e ibridate con il mondo dell'elettronica. Un paio di canzoni invece hanno un arrangiamento di musica contemporanea per trio d'archi, scritto dal compositore Vincenzo Parisi, punta di diamante del Conservatorio di Milano, ed eseguito dal Trio Cavalazzi (Elisa, Dardust). I cori su "Erbivoro" invece sono affidati a Guinevere (La Tempesta dischi).