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Damon Arabsolgar e Anselmo Luisi sono i Mombao, un progetto a metà tra il concerto e la performance, dove i due interpreti mescolano brani originali con musica popolare di diverse culture del mondo: dopo la partecipazione ad X Factor nel 2021, i Mombao hanno intrapreso uno stupefacente tour partito dal Magnolia di Milano e passato per Apolide Festival, SEI Sud Est Indipendente, Trieste Loves Jazz, Magazzino Sul Po, Kino Šiška (Ljubljana) ma anche per contesti extra musicali e legati alle arti performative come il Brindisi Performing Arts o il parco delle sculture di Marušići in Croazia.

Il loro sound attinge dai repertori tradizionali di Africa, est europa e medio oriente codificati in un sound unico che unisce un'elettronica visionaria (tra Caribou e Animal Collective) ad un'attitudine punk in stile DFA. I Mombao si esibiscono al centro della stanza, circondati dal pubblico, dando vita ad una performance in bilico tra il concerto rock e la performance artistico-teatrale e il rituale pagano.

Davanti alle sfide della contemporaneità, i Mombao vedono una via, una possibilità di mutamento e rinascita: la volontà di imparare la fotosintesi dalle piante, integrarla con intelligenze artificiali che ci aiutino a prenderci cura degli equilibri, parlare con gli animali, trovare un linguaggio comune a tutta l’umanità. Da qui nasce il disco "Sevdah", un vero e proprio incontro fra culture, l'occasione per il duo di discostarsi dalla narrazione apocalittica e distopica predominante per immaginare altri futuri possibili in chiave solar punk.
I Mombao hanno da sempre dato piena dimostrazione di sapere cosa significhi davvero sperimentare: voci effettate, contaminazioni, canti popolari che si trasformano in brani techno, ricerca sonora e ritualità si fondono generando un disegno chiaro, unico nel panorama attuale. Un’esperienza che parte dall’ascolto e culmina nella più totale immersione di mente e corpo, passando per correnti che sfiorano gli strati più profondi di ognuno di noi.

Alcuni brani sono canti popolari dell’est europa pesantemente ibridati con voci artificiali, altri sono canti turchi trasformati in chiave techno, altri sono canti yoruba nigeriani, altri ancora ibridano canzoni originali con strumenti gnawa marocchini, cercando di comunicare l’emozione di quelle parole che nella nostra lingua non esistono ma che riescono comunque a toccare le viscere di qualunque cultura.

L'album è stato anticipato dalla pubblicazione del singolo "Rasti" che, frutto di una profonda sperimentazione, ha posto le basi per la presentazione del progetto: voci effettate, contaminazioni, ricerca sonora e ritualità si fondono generando un disegno dai tratti onirici e penetranti, unico nel panorama attuale. Ma è tutto reale: il brano è un’esperienza che parte dall’ascolto e culmina nella più totale immersione di mente e corpo, passando per correnti che sfiorano gli strati più profondi di ognuno di noi. Nelle sapienti mani dei Mombao, "Rasti" è diventato un canto cyber-chiesastico, un coro di robot che pregano in una cattedrale di un metaverso abbandonato, un culto nell’etere di un mondo post-internet.

Il videoclip ufficiale è stato presentato in anteprima esclusiva su Wired Italia ed è entrato nella rotazione di MTV New Zone. Il punto di partenza è stato analizzare la capacità di alcune tecnologie immersive, tra cui la fotogrammetria, di rappresentare il reale, il rapporto tra corpo e identità digitale tramite l’utilizzo di camere 3D.

Ad accompagnare le uscite discografiche, i Mombao hanno reso disponibili dei filtri IG in realtà aumentata realizzati da Valeria Testa, che ha aggiunto le voci, le luci e le rotazioni, trasformando il duo in idoli tridimensionali, cyborg dorati con delle gonne nere, come dei sacerdoti di un culto solare alieno.